GRAMOPHONE: lunga retrospettiva su Alexander Romanovsky
05.11.2009

GRAMOPHONE: lunga retrospettiva su Alexander Romanovsky

Il suo Rachmaninov definito "magnifico", "acuto" e "intelligente"

Questo mese GRAMOPHONE dedica un lunghissimo articolo/saggio sul giovane pianista ucraino Alexander Romanovsky: un’occasione per presentare il suo ultimo album Decca interamente dedicato a Sergey Rachmaninov (Etudes-Tableaux op. 39/Var. Corelli op. 42).

Philip Kennicott, una delle firme più prestigiose della rivista inglese, ne traccia un ritratto a tutto tondo, indicandolo come una splendida icona di un “pianismo russo” moderno a cosmopolita, non più imbrigliabile in stereotipi stilistici tendenziosi e di comodo.

Così Kennicott, a proposito del suo Rachmaninov: E’una magnifica incisione, acuta e intelligente, piena di idee brillanti che affiorano dalle dense trame musicali e che soddisfano completamente le istanze basilari del cosiddetto Pianismo Russo. La tecnica è solida, la forza emotiva prorompe e c’è perfino un particolare spirito old-fashion. Ma non appena la si adotta, questa etichetta “Russa” va smontata pezzo per pezzo […]. Romanovsky riesce a produrre un suono fragoroso con bassi squillanti che danno i brividi lungo la schiena. Ma lo fa con grande moderazione […], la sua musica è profondamente sentita ma anche delicatamente raffinata.
ALEXANDER ROMANOVSKY
SERGEY RACHMANINOV
Etudes-Tableaux op.39/Var. Corelli
Romanovsky
CD Decca 476 3334