12.02.2016
Recensione di "I Long to See You", il nuovo album Blue Note di CHARLES LLOYD (con Bill Frisell e...) su All About Jazz
"sicuramente 'I Long to See You' è la prima uscita forte di questo 2016"
Stefano Merighi recensisce I LONG TO SEE YOU, l'album appena pubblicato da Charles Lloyd su etichetta Blue Note. Clicca sulla copertina per accedere alla recensione!
CHARLES LLOYD & THE MARVELS
I Long to See You
CD Blue Note 06025 476 5257 7
Charles Lloyd torna ad incidere per Blue Note con I LONG TO SEE YOU, un album profondo e meditato, che appare sotto la sigla di Charles Lloyd & The Marvels. L’album ritrova il grande sassofonista (vera icona degli anni ‘60/’70) in compagnia di una nuova band in cui figurano il chitarrista Bill Frisell e lo specialista di steel guitar Greg Leisz, insieme con gli abituali membri del suo quartetto: il bassista Reuben Rogers e il batterista Eric Harland. L’album è ulteriormente impreziosito dal contributo delle voci degli ospiti Willie Nelson e Norah Jones. Tutti insieme hanno creato una magnifica collezione di dieci brani che spaziano dalla tradizione degli inni antimilitaristi e pacifisti (l’album si apre con “Masters of War” di Bob Dylan) alla rivisitazione di temi ed atmosfere che riportano agli anni degli esordi di Charles Lloyd.
I Long to See You
CD Blue Note 06025 476 5257 7
Charles Lloyd torna ad incidere per Blue Note con I LONG TO SEE YOU, un album profondo e meditato, che appare sotto la sigla di Charles Lloyd & The Marvels. L’album ritrova il grande sassofonista (vera icona degli anni ‘60/’70) in compagnia di una nuova band in cui figurano il chitarrista Bill Frisell e lo specialista di steel guitar Greg Leisz, insieme con gli abituali membri del suo quartetto: il bassista Reuben Rogers e il batterista Eric Harland. L’album è ulteriormente impreziosito dal contributo delle voci degli ospiti Willie Nelson e Norah Jones. Tutti insieme hanno creato una magnifica collezione di dieci brani che spaziano dalla tradizione degli inni antimilitaristi e pacifisti (l’album si apre con “Masters of War” di Bob Dylan) alla rivisitazione di temi ed atmosfere che riportano agli anni degli esordi di Charles Lloyd.