Adriano Celentano è la rivoluzione rock degli anni ’60, l’artista che è riuscito a scardinare le regole della canzone melodica, proponendo uno stile inimitabile. Cantante, compositore, attore, regista, produttore, autore di programmi tv: Adriano ha saputo innovare il linguaggio visivo-musicale italiano all’insegna della libertà d’espressione.
Nato a Milano nel 1938 da immigrati pugliesi, cresce nella periferia meneghina che, svariati anni dopo, va ad immortalare in uno dei brani più celebri di sempre. Pubblicata nel 1966, “Il ragazzo della via Gluck” è il manifesto ambientalista di Adriano contro lo “sviluppo insostenibile” e la speculazione edilizia. Tradotta in 18 lingue, vende milioni di copie in tutto il mondo.
IL ROCK’N’ROLL DEGLI INIZI
Adriano è il primo a portare in Italia il rock’n’roll, grazie al successo esplosivo de “Il tuo bacio è come un rock”. Datato 1959, il brano è una scarica elettrica in grado di fondere i suoni americani con l’ironia poetico-demenziale del cabaret. Una canzone che permette all’artista di esibirsi in balli sfrenati ed epilettici. Nel 1961 è il momento di “24.000 baci”, altra hit travolgente ispirata al sound d’oltreoceano. Mentre l’anno successivo, Adriano decide di liberarsi definitivamente dalle regole del mercato discografico italiano, fondando la propria etichetta indipendente: il Clan. Solo così, infatti, la natura ribelle dell’artista riesce ad esprimersi senza riserve.
“AZZURRO” E “UNA CAREZZA IN UN PUGNO”
Nel 1968 la discografia di Adriano Celentano si arricchisce di un 45 giri a dir poco memorabile. “Azzurro” è il lato A di un vinile che ha in serbo una sorpresa sul retro. Il lato B, infatti, contiene “Una carezza in un pugno”, pezzo fra i più amati dai fan del molleggiato. Rispetto al furore primigenio del rock’n’roll, incontriamo qui un Adriano più riflessivo e pacato, romantico e disilluso. È proprio questa costante metamorfosi stilistica a rendere unico Celentano, il cui approccio indisciplinato lo ha reso un personaggio fuori dagli schemi e dalle mode.
DAGLI ANNI ’70 AI SUCCESSI RECENTI
Il percorso artistico di Adriano Celentano si snoda nelle decadi successive attraverso brani che hanno fatto la storia. Gli album di Adriano Celentano, venduti in mezzo mondo, restano per mesi in cima alle classifiche. È il caso dell’iconico “Svalutation” del 1976, come dei più recenti “Io non so parlar d’amore” (1999), “Esco di rado e parlo ancora meno” (2000), “Per sempre” (2002), “C’è sempre un motivo” (2004), “Dormi amore, la situazione non è buona” (2007) e “Facciamo finta che sia vero” (2011). Ai lavori da solista, poi, Adriano affianca collaborazioni illustri, fra cui spicca quella con Mina per il progetto “Mina Celentano” del 1998.
ADRIANO FRA CINEMA E TV
Parte corposa della produzione artistica di Adriano Celentano ruota attorno alla sfera visiva. Nel cinema, lo vediamo coinvolto soprattutto come attore. Chiamato ad impersonare se stesso ne “La dolce vita” di Federico Fellini, recita in oltre 45 pellicole firmate da registi del calibro di Pietro Germi, Sergio Corbucci, Alberto Lattuada, Dario Argento, Pasquale Festa Campanile. Ma è lo stesso Adriano a dirigere quattro opere di successo, fra cui l’indimenticabile “Yuppi Du” del 1975. Protagonista anche sul piccolo schermo, firma spettacoli televisivi passati alla storia, come “Fantastico 8”, “Svalutation”, “Francamente me ne infischio”, “125 milioni di cazz..te” e “Rockpolitik”. Facendo sempre il pieno di spettatori, Adriano reinventa lo show in tv alternando alla musica aspre invettive di denuncia sociale.