Linea 77

La speranza è una trappola - Linea 77
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La speranza è una trappola Part 1
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Horror Vacui Live EP - Linea 77
Horror Vacui Live EP
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BIOGRAFIA
Emo: voce / Nitto: voce / Chinaski: chitarra / Dade: basso e chitarra / Tozzo: batteria

Venaria (TO), 1993: questa la genesi dei Linea 77. Un’ascesa costante, senza bruciare le tappe, ma conquistando ogni centimetro di palco, ogni passaggio in radio e in tv, ogni fan con coraggio e determinazione.

Due demo fra 1995 e 1996 e poi il debutto, fulminante: Too Much Happiness Makes Kids Paranoid, prima su Dracma e poi ripreso per tutta il mondo (nell’Aprile del 2000) dalla storica etichetta metal inglese Earache. Si capisce subito che i Linea 77 non sono un gruppo come tutti gli altri. Il salto è fatto: primo tour oltremanica e il video di Meat diventa un classico di Superock e Brand: New su MTV UK.

2001: i Linea 77 portano il loro 'Happy-Core' a un nuovo livello. "KEt.CH.UP SUi.Ci.DE", che contiene uno dei pezzi classici del gruppo: Moka. Due anni di tour in tutta Europa che culmina con le apparizioni all’Heineken Jamming Festival di Imola e addirittura al Reading Festival.

Il crossover si compie definitivamente con Numb: gli occhi di tutti sono puntati sui Linea 77 e loro non deludono: il primo singolo Fantasma diventa immediatamente uno dei più programmati dai canali televisivi musicali. I Linea 77 sfondano anche la ritrosia del grande pubblico italiano, poco incline alle mutazioni dell'hard rock e del metal: la collaborazione coi concittadini Subsonica su "66 (Diabolus in Musica)" è storia della musica italiana, grazie anche a un video in bianco e nero semplice quanto coinvolgente.

L’MTV Day 2003 e il concertone del Primo Maggio 2004 sono gli highlight del tour, con tanto di piccolo “giallo” su alcuni commenti di Emo e Nitto spariti nella “diretta in differita” del concerto di Piazza San Giovanni. A Ottobre i Linea 77 un altro enorme riconoscimento: vengono nominati come “Best Italian Act” agli MTV European Music Awards.

Nel mese di Settembre 2005 esce l'attesissimo "Available For Propaganda", primo disco dei Linea 77 registrato oltreoceano (prodotto da Dave Dominguez), che fa esplodere il profilo del gruppo in Italia come all’estero. I chilometri e i concerti macinati in Italia vengono intervallati da trasferte nei luoghi più disparati: l’Europa dell’Est e la Spagna insieme ai Soulfly, l’incredibile South By Southwest in Texas, l’Olanda per l’altrettanto prestigioso Eurosonic.

Nel mese di Settembre 2006 e i ragazzi sono pronti per pensare al nuovo materiale: il rapporto che li legava all’inglese Earache records è sciolto con la retrospettiva Venareal 1995. I Linea 77 sono ora liberi di accasarsi, con rinnovato entusiasmo, presso la Universal.

Un titolo emblematico che accompagna fin dall’inizio la nascita dei nuovi brani e ne contraddistingue il mood: “Horror Vacui”. Letteralmente, dal latino, “paura del vuoto”. Il vuoto che spinge gli esseri umani a circondarsi di oggetti, spesso feticci tecnologici, per dare sollievo alle proprie mancanze umane, affettive e sociali. Non un dito puntato, ne un’accusa sparata nel mucchio, piuttosto la presa di coscienza di ciò che ci sta accadendo, nessuno escluso.

La band inizia a comporre, rimettendosi in gioco, lavorando su un doppio binario che affianca l’hardcore degli esordi ad un suono più dark. Una tensione inedita pervade le registrazioni, frutto anche dell’introduzione di una seconda chitarra, imbracciata da Dade. Dopo una pre-produzione di sei, sette mesi (molto di più che in passato), i Linea 77 si ritrovano ad avere tra le mani tredici pezzi.

A settembre 2007 volano negli States. Come per Available for Propaganda la meta designata è la scintillante e arsa Los Angeles, dove passeranno due mesi agli Skip Saylor Studios, in compagnia di Toby Wright, a cui si devono alcuni dei dischi fondamentali di gente del calibro di Korn, Metallica, Fear Factory, Slayer, Soulfly, Primus, Alice in Chains, Ozzy Osbourne e Kiss. Seguendo i consigli di Toby Wright, i Linea decidono di registrare le due chitarre e la batteria, in un’unica ripresa. Passano, quindi, la prima settimana di studio a provare e riprovare i brani e arrivano al giorno della registrazione caldi come l’inferno.

Riprodurre in studio l’energia live è un vecchio sogno che si avvera, la scelta si rivela la migliore possibile. Da questo momento in avanti si lavora su sovraincisioni, voci e miraggi. “Horror vacui” non sarà più solamente un’idea che balena e che tormenta, ma un album a fuoco, figlio di una band solida, coesa e convinta dei propri mezzi come non mai.

Ospite unico di “Horror vacui” è Tiziano Ferro, che ha prestato la sua voce e la sua penna per il testo di “Sogni Risplendono”. Il rapporto tra la band e il cantante nasce a seguito di un’intervista rilasciata da quest’ultimo, che confessò che un giorno avrebbe voluto collaborare con i Linea 77. L’occasione si presenta con “Horror Vacui” e il risultato è sorprendente, l’ennesima sfida vinta. Un Tiziano Ferro inedito, alle prese con quanto, apparentemente, di più lontano esista dal suo modo di fare musica, eppure straordinariamente convincente e nella parte.

8 Febbraio 2008 - Horror Vacui

L’amore al tempo dei Linea 77. Un amore tellurico, disincantato e viscerale alla maniera di un’hardcore band dura e pura. Gli ultimi istanti della loro vita precedente li hanno spesi per Available for Propaganda, l’album che, insieme alla raccolta Venareal 1995, ha posto la parola fine sull’esperienza, a tratti faticosa e opprimente, con l’inglese Earache records.
Il presente si chiama Horror Vacui, “il disco”, quello con cui il Linea 77 fotografano se stessi, l’età adulta, una consapevolezza nuova, l’azzardo del giocare a carte scoperte, facendo i conti con sé stessi, senza nascondersi più.
Una manciata di canzoni inedite, aggrappate al suono della band come a ciò che resta di uno scafo scosso in acque ignote, fiere di starci in mezzo, di ringhiare alle onde e di uscirne vive, nuove, entusiaste.
Horror Vacui ci restituisce un nuovo inizio per una band partita dodici anni or sono dalla provincia torinese, e giunta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama hardcore europeo. Un nuovo corso, forse, un nuovo viaggio. La paura del vuoto che, parafrasando i latini, dà il titolo al loro quarto lavoro in studio, è la stessa che ci induce ad acquistare bulimicamente, oggetti, molto spesso, tecnologici, per ovviare alle nostre manchevolezze, alle nostre solitudini. Il mood che percorre le tracce è disilluso, tagliente quando è ironico, sovraccarico per la sfida accettata, cosciente, risvegliato, deflagrante come già in passato, ma con una consapevolezza nuova, adulta.
Per scrivere questo nuovo capitolo della loro storia, i Linea 77 sono tornati negli States.
Come per Available for Propaganda, per due mesi la loro casa è stata Los Angeles, quindici ore di studio ogni giorno, passate a forgiare l’album, attraverso il solito lavoro di squadra che, da sempre li contraddistingue. Con loro, al banco mixer, Toby Wright, l’uomo a cui si devono alcuni dei dischi fondamentali di gente del calibro di Korn, Metallica e Alice in Chains, solo per citarne alcuni. Wright ha dettato tempi ed equilibri, portando la band al massimo delle proprie potenzialità.
A lui si deve l’intuizione di registrare parte del disco in un'unica ripresa, per cercare di ricreare su disco l’impatto live della band. Chinasky, Dade, passato alle sei corde, e Tozzo hanno costruito la spina dorsale di Horror Vacui. Ogni brano si regge, infatti, sull’impasto delle due chitarre con la batteria. Il fatto stesso di aver utilizzato fin dall’inizio due chitarre ha dischiuso un universo compositivo inesplorato, in cui le possibilità di moltiplicano, le melodie s’intersecano come mai era accaduto in passato. La violenza è stata domata.
Per tornare ai testi e al filo conduttore di Horror Vacui, torniamo a citare l’amore, al tempo e alla maniera dei Linea 77. Se Penelope rappresenta l’episodio più eclatante e sofferto, l’intero album è percorso sotto pelle, dallo stesso sentimento, che schiva le stucchevolezze dell’amore romantico e si pianta, come una lama, nel profondo dei rapporti umani, nell’altro percepito come specchio di sé, nel rapporto in cui ci si annulla, nelle relazioni che ci cambiano al punto da non rendersene nemmeno conto.
Horror vacui è il disco con cui i Linea 77 si emancipano da loro stessi, da ciò che rappresentano. Una sfida vinta.

Horror Vacui track by track, nelle parole di Emi e Nitto.

Grotesque
“E’ una canzone di rabbia, di solitudine, di spazi, gesti, parole e sentimenti non più condivisi. È come svegliarsi all'improvviso e accorgersi che tutto il tuo mondo parla una lingua per te incomprensibile, forse il polacco. All’inizio sei incredulo, cerchi di capire, poi inizi a frantumare tutto. E quando rimangono le macerie, ti accorgi di quanto ingannevole e semplice è stato farsi accecare dall'apparente gratuità del dolore”.

The Sharp Sound of Blades
“L'utopia della fusione, del ritorno ad una totalità primigenia da cercare fuori di noi è vita e stimolo, è inganno e miraggio. La presa di coscienza di essersi spinto troppo a largo, presto o tardi, arriva e ti impone di riportare la tua anima dove tutto è iniziato”.

Sempre meglio
“E’ una riflessione amara che usa l’arma dell’ironia per sfatare alcuni dei luoghi comuni da cui siamo circondati. Cìè in giro chi parla di famiglia senza averne una, chi parla di povertà senza titolo
né onestà, chi si riempie la bocca di argomenti che non conosce e sentenzia. Va sempre meglio…no?”.




Sogni risplendono
“Una sfida, accettata sia dai Linea 77 che da Tiziano Ferro, che in questo brano ha scritto e interpretato parte del testo. Ci è piaciuto fin dall’inizio. Volevamo che questo disco fosse diverso dai precedenti e la collaborazione con Tiziano va in questa direzione. Meglio rischiare che ripetersi”.

Penelope
“Appartiene alla sfera dell'indicibile e dell'incondivisibile. E’ un testo tra i più espliciti che i Linea abbiano mai scritto, è l’amore per una donna, senza metafore. Puro e lacerante. Vitale”.



Mi Vida
“Uno dei brani più difficili dal punto di vista della scrittura, di quelli che arrivi ad odiare perché non ti convince mai a pieno. Parla di vita vissuta e il suo significato sta tutto nella frase: “dopo una lunga analisi, ho capito che non ho capito niente di te”. Alla fine è rientrato nel disco e il risultato ci soddisfa”.

Il Mostro
“Sarà il primo singolo, mi piace, trovo sia la perfetta sintesi tra ciò che i Linea 77 sono stati fino a ieri e gli elementi nuovi emersi scrivendo Horror Vacui. C’è una sorta di violenza domata in questo brano, una consapevolezza nuova”.

La Nuova Musica italiana
“In vecchio brano che non avevamo mai avuto il coraggio di inserire nei dischi precedenti. Parla dell’Italia musicale, ma il significato potrebbe essere esteso a molti altri ambiti della nostra nazione, vista sempre e comunque come provincia dell’impero. Non voglio si pensi che con questo testo intendiamo liquidare una questione che andrebbe, invece, analizzata con serietà. Non bastano i cinque minuti di una canzone”.

Overload
“In alcuni momenti della vita capita di non avere chiara la direzione in cui si sta andando, di sentirsi sovraccarichi e di perdere l’orientamento”