Mario Venuti

BIOGRAFIA
Biografia Mario Venuti 2006.

I destini di alcuni di noi paiono segnati sin dalla nascita. Quando Mario Venuti con la sua band di allora, i Denovo, mette piede per la prima volta nel mercato discografico è il 1984 e lui è un ragazzino appena 21enne. Tutto deve ancora accadere eppure tutto è già successo.

Mario Venuti è nato il 28 Ottobre del 1963, a Siracusa – ma ha vissuto anche a Messina, a Palermo e, ovviamente, a Catania, che è tuttora la sua città.
Quello che accade è che da bambino scopre i dischi dei Beatles: li trova in casa e poi li ascolta in radio, in tv ed è una specie di folgorazione. Non solo per la band di Liverpool, soprattutto per la musica come per l’arte in genere. Così, finite le scuole medie, si iscrive all’Istituto d’Arte.
Non si accontenta di ascoltare. Inizia a studiare e suonare il pianoforte, poi tocca a chitarre, sassofono e flauto traverso. A 17 anni ha già scritto le sue prime canzoni.
Agli inizi degli anni ’80, c’è un fermento di cose nuove che attraversa la musica, e in Italia. una “nuova ondata” di artisti raccoglie e rilancia l’eccitazione di quei giorni. Mario è a Catania dove incontra tre giovani musicisti con cui forma i Denovo. Lui suona la chitarra, canta (alternandosi a Luca Madonia) e scrive. Nel 1982 partecipano al Festival Rock Italiano di Bologna: arrivano secondi, dietro a una band fiorentina, i Litfiba.

Le cantine e i garage si riempiono di amplificatori, microfoni e chitarre, ragazzi che provano e ci provano. È il nuovo rock italiano.
Otto anni di onorata carriera per la band catanese che mescola leggerezza e intelligenza, pop britannico e aromi mediterranei; sfornando canzoni quali – Niente insetti su Wilma o Se tengo il passo, giusto a citarne due– e cinque album che proclamano i Denovo culto del pop italiano. Passano anche per il palcoscenico di Sanremo: Sanremo Rock, la prima volta; il Teatro Ariston, la seconda. Si scioglieranno nel 1990, ma il tempo non ne ha mai spento il culto.

Siamo ai primi anni ’90, Mario Venuti scrive sempre canzoni. È curioso, pieno di stimoli musicali e culturali, ha bisogno di arricchirsi, come uomo e come musicista, viaggia e arriva sino in Brasile, dove gusta e annusa l’aria e i colori della terra del samba e della bossanova. Caetano Veloso diventa un’altra sua personalissima icona.
La sintesi di questo nuovo percorso la ritroviamo nel suo primo disco da solista, Un Po’ di Febbre (1994). Un disco, eclettico e originale in cui Mario offre una prova di grande maturità e canzoni di alto livello, in cui il pop si riempie di fragranze e suggestioni brasiliane. I testi si mescolano alla musica diventando suono essi stessi, creando un risultato avvolgente e magico. Il singolo Fortuna si rivela una vera e propria hit radiofonica, tanto convincente da fruttare persino una cover in portoghese dei Brazilian Love Affairs, entrata in classifica anche in Italia.

Di Mario se ne accorgono in molti anche quando collabora all’album d’esordio di una giovane artista catanese - scoperta dal suo ex manager, Francesco Virlinzi. Si chiama Carmen Consoli e il disco è Due Parole: lui co-firma Amore di plastica, presentato a Sanremo Giovani nel 1996, e La semplicità.

In quell’anno, esce anche il secondo album solista di Mario, Microclima. Dieci episodi di pop evoluto in un particolarissimo mix di elementi diversi, inconfondibilmente marchiati dalla sua penna e dalla sua voce.

Già il titolo, esprime tutto il mondo di Mario Venuti, autore di una musica che trova le proprie radici in paesaggi sonori tanto diversi quanto affascinanti. Il Mediterraneo si mischia ai Tropici , e il pop inglese compie escursioni nella tradizione afro-brasiliana.. È un disco che conosce ancora le suggestioni world del precedente ma le presenta come sottili venature.

Sempre nel 1996, a pochi mesi di distanza dall’uscita di Microclima, Mario Venuti riceve il Premio Max Generation, in occasione della manifestazione Milano Vende Musica. Nel 1997 partecipa a Sanremo Giovani con un brano di grande intensità e immediatezza, Il più bravo del reame, preludio a un nuovo album che sposa insieme passato e presente della sua produzione, accostando alcuni classici dei Denovo ai principali momenti artistici della sua carriera solista.

L’album, intitolato Mai Come Ieri (Giugno’98) frutta a Mario un nuovo grande successo con il brano che dà il titolo al lavoro, cantato in coppia con Carmen Consoli.
Il successo del singolo Mai come ieri e dell’album portano Mario, verso un lungo tour italiano in cui rimette a fuoco la sua identità musicale.

Nel Maggio del 2001, dopo la scomparsa di Francesco Virlinzi, discografico di Mario e proprietario della Cyclope Records e in attesa di pubblicare il suo nuovo lavoro, firma un contratto editoriale che lo lega alla BMG Ricordi.

A Gennaio del 2003, grazie all’etichetta discografica indipendente Musica & Suoni di Nuccio La Ferlita, viene pubblicato Grandimprese.. 10 canzoni anticipate dal singolo Veramente tra cui spicca anche una cover di Monnalisa di Ivan Graziani. La popolarità di Mario esplode attraverso la radio e le televisioni che trasmettono, senza sosta, Veramente e il relativo videoclip.
C’è come una caratteristica di fondo nelle canzoni e nei dischi di Mario, quella “leggerezza pensosa” di cui scriveva Italo Calvino: che non è banalità, ma la capacità di restituire la semplicità e l’esattezza delle cose. Grandimprese è il disco che segna un ritorno più marcato alle chitarre, a un suono più rock e immediato.

A Marzo 2004, Mario sale sul palco di Sanremo, per la 54° edizione del Festival della Canzone Italiana. La sua Crudele vince due premi importanti e prestigiosi: il Premio Mia Martini /Premio della Critica, e il Premio Radio e TV Private.

Crudele è una piccola gemma, che racconta il risvolto masochistico che spesso esiste nei sentimenti e frutta una seconda vita al già lusinghiero Grandimprese che, viene ripubblicato arricchito da tre inediti (Canzone stupida, Nella fattispecie, Per causa d’amor) da Musica & Suoni e distribuito da Universal.

Il pubblico, critica e colleghi gli regalano elogi e apprezzamenti sinceri e continui. Scrive canzoni per Raf , come per Sirya e la sua Echi d’infinito vincerà Sanremo 2005, nella sezione donne, cantata da Antonella Ruggiero. Segue il Grandimprese tour nel 2004 e contemporaneamente partecipa al Coca Cola Live MTV e al Festivalbar.

Nel 2005 comincia a preparare il nuovo disco ma lo abbiamo visto anche suonare a Roma, il 1 Maggio, dove canta La guerra di Piero di De Andrè insieme alla PFM. È inoltre fra i protagonisti del tributo all’artista genovese a Cagliari e del progetto Stazioni Lunari.
A luglio debutta al Teatro Greco di Taormina nel musical Datemi tre caravelle – con Alessandro Preziosi e Nicky Nicolai.

In mezzo a tutto questo ci sono le nuove canzoni, 12, che compongono il nuovo disco e un contratto discografico con Universal.

Magneti, il nuovo album che verrà pubblicato il 3 marzo, musicalmente chiude un po’ il cerchio di quanto avvenuto nei precedenti dischi; dal punto di vista tematico è segnato dall’inquietudine di chi vuol vivere senza lasciarsi sfuggire alcuna possibilità e dalla consapevolezza che i rimorsi sono da preferire ai rimpianti.

Sarà il decimo album della sua carriera, il quinto da solista dopo i cinque realizzati con i Denovo.

Qualcosa brucia ancora, il primo singolo estratto dall’album già in programmazione dai primi di gennaio 2006, è una canzone scritta d’istinto, dove la coscienza del proprio star bene non impedisce, che qualcosa bruci ancora.

Mario Venuti e Arancia Sonora, la band con cui suona da ormai tre anni e che ha prodotto insieme a lui l’album, ritornerà a Sanremo, per la 56° edizione del Festival con il brano Un altro posto nel mondo.

Un tour in teatro, il primo della sua carriera, sarà l’occasione per sentirlo suonare le sue nuove canzoni in giro per l’Italia.

Mario Venuti, chitarra & voce

Arancia Sonora
Franco Barresi, batteria
Tony Brundo, tastiere
Tony Canto, chitarra
Vincenzo Virgillito, basso