Tracce Di Libertà - Pino Daniele
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BIOGRAFIA
Il nero a metà, il mascalzone latino, l’uomo in blues, il Lazzaro felice. Dagli anni Settanta in poi, Pino Daniele veste tante forme, inventa una nuova lingua, gioca con le melodie, e da Napoli arriva a toccare il mondo.


 NAPUL’È: NASCE PINO DANIELE


L’album d’esordio è del 1977: Pino Daniele pubblica “Terra mia”. Il brano che apre il disco è “Napul’è”, un inno nazionale della città, il canto di una generazione. Nel 1979 esce “Pino Daniele”, che comprende altre canzoni indimenticabili: “Je sto vicino a te”, “Chi tene ‘o mare”, “Je so’ pazzo”, “Chillo è nu buono guaglione”, “Ue man!”, “Il mare”, “Putesse essere allero”.
I pezzi parlano di ecologia e diversità prima che siano di moda, non si vergognano delle parolacce, e sono accompagnate da un sound travolgente. 
Con “Nero a metàPino Daniele arriva al successo: incrocia le melodie veraci e il rock, e crea il suo manifesto “A me me piace ‘o blues”. Su queste note apre il concerto di Bob Marley a San Siro.


 PINO DANIELE GUARDA AL MONDO  


Nel settembre 1981, in Piazza del Plebiscito, la città si riempie di duecentomila persone tutte per lui. Ma Pino Daniele non è solo Napoli e da questo momento in poi si apre al mondo. Escono “Yes I know my way”, “Viento ‘e terra”, “Sulo pe’ parlà” e “Have you seen my shoes”.
Inizia la stagione della world music, anticipata nel 1982 con “Bella ‘mbriana”: lavora con jazzisti di fama internazionale, come Wayne Shorter ed Alphonso Johnson, e continua a cantare in questa nuova lingua italiana, napoletana e inglese con “Tutta ‘n’ata storia” e “I got the blues”. Nel 1984 Pino Daniele pubblica “Musicante” con molti richiami all’Africa. 
Ogni concerto è uno spettacolo. È il caso di “Sciò live” (’84) con i sassofoni solisti di Gato Barbieri e Bob Berg accanto ai fiati di Larry Nocella, Juan Pablo Torres e Adalberto Lara. Ritorna con le sonorità del Sud del mondo con “Ferry boat” nel 1985. Suona ovunque: dall’Arena di Verona al Festival di Varadero di Cuba, dal Festival di Montreux, in Canada all’Olympia di Parigi. 
Parallelamente, con l’amico Massimo Troisi scrive le colonne sonore di “Ricomincio da tre” e “Le vie del signore sono finite”, culminando con il capolavoro “Quando”, nel 1991.
1989: arriva “Mascalzone latino”, un ritorno all’acustico e un disco di transizione che ci porta a “Un uomo in blues” del 1991, e “‘O scarrafone”, canzone di denuncia alla xenofobia. 


 I LIVE E LE COLLABORAZIONI


1992 è l’anno di “Sotto ‘o sole” e nel 1994 è il boom di “Che Dio ti benedica”. Pino Daniele è cresciuto, e si fa sentire nel live “E sona mò” del 1994. Nel 1997 in “Dimmi cosa succede sulla terra” vanta collaborazioni con Noa, Giorgia e Raiz degli Almanegretta, e canta con Pavarotti in “Pavarotti & Friends”. 
Nel 2004 esce “Passi d’autore” il più ambizioso dei suoi progetti che presenta un tributo a Che Guevara, Django Reinhardt e Maradona
Con “Il mio nome è Pino Daniele e vivo qui” (2007) prepara la strada a un evento storico: quello del triplo cd antologico con inediti “Ricomincio da 30”. Nel 2009 collabora con J-Ax nel pezzo “Electric jam” e in “Boogie boogie man” dell’anno successivo, in cui spuntano anche Mina, Franco Battiato e Mario Biondi
Gli ultimi live di Pino Daniele sono stati: “Sinfonico” nel 2013 al Foro Italico di Roma, al Teatro Palapartenope con “Napule È – Tutta N’ata Storia” nel 2014, e all’Arena di Verona con la reinterpretazione dell’album “Nero a metà”. Pino Daniele ci ha lasciati il 4 gennaio 2015.