12.01.2011

Radu Lupu: L'eremita del pianoforte

Splendido ritratto del pianista rumeno sul numero di gennaio di Diapason

Recensendo il cofanetto Radu Lupu: Complete Decca recordings (4782340, Decca: cofanetto indispensabile, dichiara il critico), da poco pubblicato, Etienne Moreau traccia un bellissimo ritratto del pianista rumeno sul numero di gennaio di Diapason, rivista leader francese.

Il lungo articolo ricostuisce il carattere dell'artista, la sua carriera dagli studi moscoviti coi Neuhaus al giorno d'oggi, ma soprattutto il suo inconfondibile suono.

Lupu - recita il critico - stabilisce una sorta di ascesi, che rivela non la forma o la struttura della musica, ma il suo flusso interiore, che è insieme movimento e immobilità; per lui riflettere, ascoltare, ritornare continuamente sullo stesso repertorio sono l'unico mezzo per raggiungere la precisione, arricchire l'orecchio, la memoria, e quella sonorità adamantina dai riflessi oscuri che nessun altro possiede.

Immobile di fronte al suo pianoforte - conclude il critico - , come aureolato da una capigliatura divenuta bianca che lo fa sembrare un druido che sussurra le sue formule magiche, dà vita alla musica come nessun altro.