Roberto Prosseda esegue due inediti di Mendelssohn in prima esecuzione moderna
25.10.2013

Roberto Prosseda esegue due inediti di Mendelssohn in prima esecuzione moderna

Appuntamento domenica 27 ottobre al Palazzo Chigi di Ariccia (Roma).

Alzi la mano chi ha mai ascoltato o anche soltanto conosciuto l'esistenza il Walzer o la "Bärentanz" (Danza degli Orsi) di Felix Mendelssohn. Sono questi due dei pochi brani ancora inediti del grande compositore tedesco, al quale il pianista Roberto Prosseda ha dedicato gran parte dei suoi studi negli ultimi dieci anni.

È ora giunta a compimento la sua incisione integrale della musica pianistica per l'etichetta Decca in 9 CD. Gli ultimi tre dischi, incisi lo scorso settembre, usciranno in un cofanetto nella prossima primavera e comprenderanno ben trenta brani di Mendelssohn mai incisi prima.

Domenica prossima, 27 ottobre, Prosseda terrà un recital interamente dedicato a Mendelssohn, nella splendida cornice di Palazzo Chigi ad Ariccia (Roma), inaugurando la stagione autunnale dei Concerti dell'Accademia degli Sfaccendati.

Il programma alternerà i brani più celebri di Mendelssohn, come le Romanze senza Parole, il Rondò Capriccioso, le Variations Serieuses e la celeberrima Marcia Nuziale nella versione originale per pianoforte, con composizioni di rarissimo ascolto, tra cui, appunto, questi due inediti. Il Walzer in re maggiore MWV U 39 fu scritto nel 1822 ed il manoscritto, tuttora inedito, è attualmente conservato presso la biblioteca musicale dell'Università di Lipsia. Si tratta di un autentico Walzer viennese, e lo stile ricorda da vicino alcuni celebri Walzer di Johann Strauss jr. Non sfigurerebbe affatto, in una trascrizione orchestrale, nel programma del Concerto di Capodanno di Vienna.

La Bärentanz MWV U 174 (11 luglio 1842) è un brano composto da Mendelssohn in occasione di una serata presso la famiglia Benecke a Londra. L'origine ludica, quasi goliardica, è testimoniata dalla didascalia a firma dello stesso Mendelssohn: "La vera, genuina, e garantita "Danza degli orsi", così come fu eseguita con enorme successo presso i Denmarck Hill Chamber Concerts, composta ed dedicata (con il loro permesso) ai mangiatori di ribes al castello Benecke dal loro umile collega e servitore Felix Mendelssohn Bartholdy, noto come Peter Meffert, 11 luglio 1842". Chi ascolti la Bärentanz mai penserebbe che si tratta di un brano di Mendelssohn. L'uso dei registri estremi del pianoforte (le mani suonano a sei ottave di distanza) e le reiterazioni quasi minimaliste rendono la Bärentanz una curiosa chicca, e svelano un lato goliardico e umoristico di Mendelssohn che sorprenderà molti. Il manoscritto originale è perduto, ma è stato tramandato grazie alla riproduzione riportata sul Musical Times del Febbraio 1909.