Alessandro Carbonare

ALBUM

Una raccolta completa degli album di Alessandro Carbonare, dalle prime produzioni ai successi più recenti.

Mozart: Clarinet Concerto; Flute Concerto No. 2; Bassoon Concerto - Alessandro Carbonare, Jacques Zoon, Guilhaume Santana

Alessandro Carbonare, Jacques Zoon, Guilhaume Santana

Mozart: Clarinet Concerto; Flute Concerto No. 2; Bassoon Concerto

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Zemlinsky: Quartet No. 3 Op. 19 - Brahms: Quintet Op. 115 - Quartetto Adorno, Alessandro Carbonare ascolta

Quartetto Adorno, Alessandro Carbonare

Zemlinsky: Quartet No. 3 Op. 19 - Brahms: Quintet Op. 115

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Invenzioni - Tetraktis Percussioni, Alessandro Carbonare

Tetraktis Percussioni, Alessandro Carbonare

Invenzioni

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The Art of the Clarinet - Alessandro Carbonare

Alessandro Carbonare

The Art of the Clarinet

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BIOGRAFIA



Primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia dal 2003, Alessandro Carbonare ha vissuto a Parigi, dove per 15 anni ha occupato il posto di primo clarinetto solista all’Orchestre National de France. Sempre nel ruolo di primo clarinetto, ha avuto importanti collaborazioni anche con i Berliner Philarmoniker.
Si é imposto nei piu' importanti concorsi internazionali: Ginevra, Praga, Tolone, Monaco di Baviera e Parigi. Dal suo debutto con l’Orchestra della Suisse Romande di Ginevra, Alessandro Carbonare si é esibito,come solista tra le altre, con l’Orchestra Nazionale di Spagna, la Filarmonica di Oslo, l'Orchestra della Radio Bavarese di Monaco, l’Orchestre National de France, la Wien Sinfonietta, l’Orchestra della Radio di Berlino, la Tokyo Metropolitan Orchestra e con tutte le piu' importanti orchestre italiane.
Ha registrato gran parte del repertorio clarinettistico dando anche grande impulso anche alla nuova musica per clarinetto, commissionando nuovi concerti a Ivan Fedele, Salvatore Sciarrino, Luis De Pablo e Claude Bolling.
Appassionato cultore della musica da camera è da sempre membro del Quintetto Bibiena e collabora regolarmente con eminenti artisti ed amici come Mario Brunello, Marco Rizzi, Pinkas Zukerman, Alexander Lonquich, Emmanuel Pahud, Andrea Lucchesini, Wolfram Christ, Il Trio di Parma, Enrico Dindo, Massimo Quarta, Luis Sclavis, Paquito D'Riveira e molti altri.
Da sempre attratto non solo dalla musica “ classica” , si è esibito con Paquito D'Riveira e Stefano Bollani. Da alcuni anni suona con il pianista jazz Enrico Pieranunzi. «Guest Professor » in alcuni tra i piu' importanti Conservatori di tutto il mondo ( Royal College di Londra, Juillard School di New York, Conservatorio Superiore di Parigi, School of Arts di Tokyo...) ha fatto parte delle giurie di tutti i piu’ importanti concorsi internazionali per il suo strumento ( Ginevra, Monaco di Baviera, Praga, Pechino, il « K.Nielsen » in Danimarca ed il « B. Crusell » in Finlandia ) .
Su personale invito di Claudio Abbado, Alessandro Carbonare ha accettato il ruolo di primo clarinetto nell’Orchestra del Festival di Lucerna e nell’Orchestra Mozart con la quale, sempre sotto la direzione del M° Abbado, ha recentemente eseguito e registrato per Deutsche Grammophon il concerto K622 al clarinetto di bassetto. Il suo impegno sociale lo vede presente a sostenere progetti che possano contribuire al miglioramento della società attraverso l’educazione musicale , ha infatti assistito Claudio Abbado nel progetto sociale dell’Orchestra Simon Bolivar e delle orchestre infantili del Venezuela.
Il canale satellitare SKY-CLASSICA gli ha dedicato un ritratto per la serie « I Notevoli « Recentemente ha collaborato come primo clarinetto con la New York Philarmonic Orchestra e con la Chicago Symphony Orchestra.E' professore di clarinetto all'Accademia Chigiana di Siena

ULTIME NEWS

"Clarinetto mon amour": Alessandro Carbonare sull'Espresso
08.06.2013

"Clarinetto mon amour": Alessandro Carbonare sull'Espresso

Sull'Espresso di questa settimana Riccardo Lenzi ci parla di Alessandro Carbonare, definito "il clarinettista classico del momento". E' da poco uscito il "re" dei concerti per clarinetto, il K622 di Mozart nel disco Deutsche Grammophon con Claudio Abbado e l'Orchestra Mozart, in cui Carbonare esegue il concerto. Un interessante articolo per un solista davvero promettente.
 
Su "Il Giornale della Musica" di questo mese splendida recensione per "The art of the clarinet" di Alessandro Carbonare
01.09.2009

Su "Il Giornale della Musica" di questo mese splendida recensione per "The art of the clarinet" di Alessandro Carbonare

“The art of the clarinet”, il debutto di Alessandro Carbonare su etichetta Decca, continua a far parlare di sé in modo più che lusinghevole. “Il Giornale della Musica” di settembre, infatti, dedica al talentuoso clarinettista veronese una bellissima recensione, mettendo in evidenza soprattutto la sua spiccata personalità che gli permette di spaziare tra generi musicali diversi, mantenendo sempre standard qualitativi elevatissimi. Con questo disco Carbonare, accompagnato dal pianista Monaldo Braconi e dal contrabbassista Francesco De Palma, ci guida in un affascinante viaggio nel mondo del clarinetto, svelando le molteplici possibilità virtuosistiche ed espressive di questo strumento attraverso un repertorio raramente disponibile in discografia. Caratteristica di “The art of the clarinet” è proprio una grande ecletticità: accanto a trascrizioni di pagine classiche, infatti, la tracklist si completa con brani ispirati alla tradizione afroamericana. Così il recensore Giovanni Tasso: “Fin dal primo ascolto non si può non rimanere colpiti dalla padronanza stilistica con cui Carbonare si accosta a Clarinettologia di Gaspare Tirincanti, una vivace pagina ispirata allo stile di Charlie Parker che viene eseguita con eleganza e senza i continui ammiccamenti che alcuni interpreti classici hanno l’abitudine di sfoggiare ogni volta che si avventurano nel jazz, e alle Jazz Variations on a Theme of Paganini di Michael Garson. Il sommo violinista genovese torna in veste per così dire originale nella trascrizione del Capriccio op. 1 n. 24, eseguito con tecnica infallibile e un suono di smagliante bellezza”. Sempre secondo il recensore, l’episodio più significativo del disco è sicuramente L’Introduzione e Rondò capriccioso di Saint-Saëns, “un brano intriso di un’intensa passionalità di cui Carbonare riesce a tratteggiare in maniera del tutto convincente il complesso profilo espressivo”.
 
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