Portrait
Samara Joy
Il prodigio del jazz vocale Samara Joy torna ad incidere per la gloriosa Verve Records, e pubblica Portrait, ideale seguito del pluripremiato ai Grammy® LINGER AWHILE, che fotografa la crescita della ventiquattrenne anche come compositrice e bandleader. Il “ritratto in otto brani” mette in bella mostra la profonda e telepatica intesa con la sua band – un ottetto ‘egualitario’ con il trombettista Jason Charos, il trombonista Donavan Austin, i sassofonisti David Mason e Kendric McCallister, il pianista Connor Rohrer, il bassista Felix Moseholm e il batterista Evan Sherman. Nel repertorio compare anche un brano di Charles Mingus, mentre il ruolo di Samara nell'ensemble è poliedrico, in equilibrio tra il ruolo di solista ed i suoi contributi all’insieme delle voci ("Spesso sono il quinto strumento a fiato", spiega).
Portrait
Samara Joy
Il prodigio del jazz vocale Samara Joy torna ad incidere per la gloriosa Verve Records, e pubblica Portrait, ideale seguito del pluripremiato ai Grammy® LINGER AWHILE, che fotografa la crescita della ventiquattrenne anche come compositrice e bandleader. Il “ritratto in otto brani” mette in bella mostra la profonda e telepatica intesa con la sua band – un ottetto ‘egualitario’ con il trombettista Jason Charos, il trombonista Donavan Austin, i sassofonisti David Mason e Kendric McCallister, il pianista Connor Rohrer, il bassista Felix Moseholm e il batterista Evan Sherman. Nel repertorio compare anche un brano di Charles Mingus, mentre il ruolo di Samara nell'ensemble è poliedrico, in equilibrio tra il ruolo di solista ed i suoi contributi all’insieme delle voci ("Spesso sono il quinto strumento a fiato", spiega).