American Standard
James Taylor
Il leggendario cantante
e songwriter James Taylor pubblica il nuovo album AMERICAN STANDARD, il suo 19° album realizzato
in studio, nonché la sua prima pubblicazione dopo BEFORE THIS WORLD, il primo album
nella sua carriera a raggiungere la vetta delle classifiche. In AMERICAN
STANDARD, Taylor infonde nuova linfa e nuovi suoni in capolavori
senza tempo, reinventando e facendo sue alcune delle canzoni più amate del 20°
secolo. “Molte di queste canzoni le ho ascoltate nella versione
originale, così come incise dai cast dei famosi musical di Rodgers &
Hammerstein: My Fair Lady, Oklahoma, Carousel, Showboat…” Nelle 14 canzoni
accuratamente selezionate per ovviamente sono in primo piano l’inimitabile voce
e la musicalità incomparabile di Taylor, ma a rendere unico l’album è
l’inventiva sua e degli altri coproduttori (il collaboratore di vecchia data Dave
O’Donnell e il maestro della chitarra John Pizzarelli)
nell’affrontare il progetto: arrangiamenti
semplici basati sull’interazione fra le chitarre di Pizzarelli e di Taylor,
piuttosto che una scrittura modellata sul pianoforte. L’effetto è ammaliante.
American Standard
James Taylor
Il leggendario cantante
e songwriter James Taylor pubblica il nuovo album AMERICAN STANDARD, il suo 19° album realizzato
in studio, nonché la sua prima pubblicazione dopo BEFORE THIS WORLD, il primo album
nella sua carriera a raggiungere la vetta delle classifiche. In AMERICAN
STANDARD, Taylor infonde nuova linfa e nuovi suoni in capolavori
senza tempo, reinventando e facendo sue alcune delle canzoni più amate del 20°
secolo. “Molte di queste canzoni le ho ascoltate nella versione
originale, così come incise dai cast dei famosi musical di Rodgers &
Hammerstein: My Fair Lady, Oklahoma, Carousel, Showboat…” Nelle 14 canzoni
accuratamente selezionate per ovviamente sono in primo piano l’inimitabile voce
e la musicalità incomparabile di Taylor, ma a rendere unico l’album è
l’inventiva sua e degli altri coproduttori (il collaboratore di vecchia data Dave
O’Donnell e il maestro della chitarra John Pizzarelli)
nell’affrontare il progetto: arrangiamenti
semplici basati sull’interazione fra le chitarre di Pizzarelli e di Taylor,
piuttosto che una scrittura modellata sul pianoforte. L’effetto è ammaliante.