ULTIME NEWS

Scopri tutte le news dal mondo della musica jazz: aggiornamenti sugli artisti, nuovi dischi, premi e curiosità.

LEDISI riceve tre Nomination ai Grammy® Awards!
08.12.2011

LEDISI riceve tre Nomination ai Grammy® Awards!

Ben tre nominations ai Grammy® Awards: questo il promettente avvio del toto-voto per la prossima cerimonia di assegnazione dei prestigiosi premi (prevista a inizio 2012) conseguito da Ledisi.
 
Videointervista a Nicola Mingo sul sito di JAZZiT
06.12.2011

Videointervista a Nicola Mingo sul sito di JAZZiT

Filmata in HD e messa a disposizione sul sito della rivista bimestrale JAZZiT, la videointervista al chitarrista Nicola Mingo è perticolarmente interessante e riuscita. Mingo, reduce dall'incisione per l'etichetta EmArcy dell'album "We Remember Clifford" (dedicato a grande trombettista Clifford Brown), parla non solo di musica e dei suoi modelli/maestri (Charlie Parker, Dizzy Gillespie e - naturalmente - i colleghi Wes Montgomery e George Benson), ma anche più in generale, allarga il discorso a tempo amore, filosofia di vita ("essere musicista di jazz è già un atto di amore").
 
INTEGRAL: un favoloso box celebra l'arte di Paco de Lucia
04.12.2011

INTEGRAL: un favoloso box celebra l'arte di Paco de Lucia

Finalmente è ARRIVATO! In versione aggiornata e con un package accattivante, l´acclamato (ma da anni introvabile) INTEGRAL, con i 27 CD del grande Paco, il chitarrista che ha portato il flamenco nel mondo. Pronto per Natale, e a un prezzo più che accessibile. I 27 album sono in bustine di cartone, come fossero riproduzioni di mini LP.
 
Nuova recensione di "ONE" su jazzconvention
01.12.2011

Nuova recensione di "ONE" su jazzconvention

Flavio Caprera parla di "One", l'album recentemente pubblicato su etichetta EmArcy dal quartetto The4. Lo fa intervistando Pierluigi Villani, il batterista-compositore già al suo secondo album per l'etichetta. Cliccare sulla copertina qui sotto per accedere all'intervista
 
Copertina e (lunghissimo) saggio dedicato allla IMPULSE! su JAZZiT
30.11.2011

Copertina e (lunghissimo) saggio dedicato allla IMPULSE! su JAZZiT

Un numero in larga parte neroarancione, quello di novembre/dicembre della rivista JAZZiT, che dedica una larghissimo spazio alla storica etichetta Impulse! nel cinquantenario delle fondazione. Con interventi e contributi di Nicola Gaeta, Sergio Pasquandrea, Enzo Pavoni e del direttore/editore Luciano Vanni.
 
Nuovo CD per Esperanza Spalding
29.11.2011

Nuovo CD per Esperanza Spalding

Esperanza Spalding (contrabbassista, bassista, compositrive e vocalist) è una giovane promessa del jazz. Anzi, una promessa mantenuta: oltre al plauso della critica, ha già (all'età di 27 anni) all'attivo un premio Grammy® (come Best New Artist, conseguito l'anno scorso).
 
Tigran Hamasyan questa sera al ROMA JAZZ FESTIVAL
28.11.2011

Tigran Hamasyan questa sera al ROMA JAZZ FESTIVAL

Specialista del piano solo (e in tale veste ha inciso "A Fable", in cui si cimenta anche al canto), la rivelazione Tigran Hamasyan sarà questa sera al Roma Jazz Festival alla testa di un trio con Sam Minaie al basso e Nate Wade alla batteria. All'Auditorium Parco della Musica. Basta cliccare sulla copertina dell'album qui sotto per accedere direttamente alla pagina del sito del Festival dedicata all'evento.
 
MAKOTO OZONE: un album per il Giappone disastrato dal terremoto
26.11.2011

MAKOTO OZONE: un album per il Giappone disastrato dal terremoto

A seguito del devastante terremoto di alcuni mesi fa, Makoto Ozone ha deciso di organizzare la realizzazione di questo album, chiamando i suoi amici a partecipare. E' così che nasce l'album "Live & Let Live - Love from Japan", di cui Makoto è produttore e e in cui figura al fianco di musicisti di tutto il mondo: Chick Corea, Gayle Moran Corea, Gary Burton, Christian McBride, Jeff "Tain" Watts, Randy Brecker, Paquito D´Rivera, Anna Maria Jopek I proventi di questo album verranno devoluti in favore del GB Fund of Kigyo Mécénat Kyogikai (KMK: Association for Corporate Support of the Arts, Japan), in supporto alla ricostruzione delle aree devastate. Un contributo da parte del mondo dell'arte e della cultura.
 
La scomparsa di Paul Motian
24.11.2011

La scomparsa di Paul Motian

La scomparsa di Paul Motian non è una notizia che, ragionevolmente, dovrebbe cogliere di sorpresa. Il grande batterista e bandleader aveva raggiunto la ragguardevole età di 80 anni. Eppure, anche e soprattutto per chi - come chi scrive - abbia avuto la ventura di incontrarlo di persona, resta difficile abituarsi all´idea che una persona tanto vitale, affabile e instancabile risulti ormai assente. Motian è stato un batterista - e un musicista tourt court - anomalo, molto personale nell´approccio allo strumento, e estremamente originale nel modo di concepire la musica, come ampiamente dimostrato nella sua lunga attività di direttore di piccoli gruppi: ensemble a volte rivoluzionari (come il celebratissimo trio con gli allora giovani Joe Lovano e Bill Frisell), e sempre ricchi di inventiva. Una visione, quella di Motian, spesso eccentrica e anticonformista, e per questo motivo tanto stimolante.
 
FRANCESCO GRILLO alla Feltrinelli di Milano presenta "Highball"
22.11.2011

FRANCESCO GRILLO alla Feltrinelli di Milano presenta "Highball"

Francesco Grillo è una rivelazione. Intendiamoci: Grillo è un apprezzato interprete classico, con una considerevole carriera alla spalle. Ma siamo qui per parlarne come pianista-compositore, e sotto questo aspetto per molti si tratterà di una sorpresa. Questo album nasce per suggerimento di Stefano Bollani, suo amico qui ospite in tre straordinari duetti. Highball è di fatto, più che una semplice raccolta di composizioni più e meno recenti, il ritratto di un musicista di grande talento, di una personalità non comune. Cresciuto in una famiglia di tradizioni musicali, Grillo inizia lo studio del pianoforte all´età di otto anni (si diplomerà al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano) e già tre anni dopo si cimenta con i primi abbozzi di composizione. I suoi primi modelli sono i grandi romantici (Chopin, Liszt). A quindici anni scrive la sua prima vera e propria sonata: si rafforza in lui la padronanza del pianismo a cavallo del secolo e della prima metà del Novecento, quello dei grandi autori russi (Scriabin, Rachmaninov, Prokofiev) e della scuola francese (Ravel in primis). Al tempo stesso ascolta Bill Evans e i grandi pianisti di jazz, con una spiccata predilezione per Bud Powell. Questo per quanto attiene la biografia. Ora, la musica. Francesco Grillo è da considerarsi un erede del pianismo classico europeo: una tradizione cui guarda con grande coinvolgimento e rispetto, ma da una prospettiva contemporanea, dal punto di vista privilegiato di chi ha il vantaggio di vivere nel secolo "dopo", e può per questo allargare i propri orizzonti creativi partecipando a tradizioni musicali di provenienza diversa. La perfetta padronanza del linguaggio compositivo degli autori già citati, ai quali si può aggiungere il nome di Schumann, è evidente fin dalle prime note. Pure, Grillo è un artista del ventunesimo secolo e ha l´opportunità e la capacità di espandere la propria area creativa recuperando alla tradizione classica lo strumento cardine della prassi dell´"altra" grande eredità del Novecento musicale, il jazz: l´improvvisazione. Che, unita al groove inequivocabile che permea alcune delle pagine presenti nel disco, mostra una felice integrazione fra mondi all´apparenza lontani. Ne risulta una musica complessa, di grande lirismo, un frutto maturo e del tutto privo dei prestiti posticci e di certe citazioni imbarazzanti che hanno afflitto tanti, troppi infelici tentativi di "fusione" fra jazz e tradizione classica dell´ultimo mezzo secolo. Ancora: la musica di Francesco Grillo è eminentemente pianistica, vale a dire modellata sullo strumento, pensata per e attraverso il pianoforte. Anche in questo il nostro prosegue una tradizione ben radicata: si pensi a Chopin, a Rachmaninov, ma d´altro canto anche a Thelonious Monk e Bill Evans (il quale, anche per origine famigliare, partecipava del medesimo amore per la letteratura pianistica russa, dando luogo però ad esiti musicalmente diversissimi da Grillo). È forse questo aspetto della sua arte a rendere tanto sensazionale l´intesa perfetta, il mirabile gioco di specchi che si disvela nei tre episodi centrali del disco, in cui Grillo fronteggia un altro grande protagonista del pianoforte contemporaneo: Stefano Bollani.
 
Nuovo sito delle PUPPINI SISTERS: HOLLYWOOD!
21.11.2011

Nuovo sito delle PUPPINI SISTERS: HOLLYWOOD!

The Puppini Sisters: HOLLYWOOD! ... e lo scanzonato-geniale kitsch del trio vocale non risparmiò neanche le dorate atmosfere della Hollywood dei tempi che furono. Anzi, si può dire che raramente le tre "sorelle" si siano trovate tanto a proprio agio come nell´interpretare Diamonds Are a Girl´s Best Friends e atri temi legati alla storia del cinema (musicale e non) degli anni d´oro: I Got Rhythm, Get Happy, Moon River, September Song, I Feel Pretty (quest´ultimo - si sa - da "My Fair Lady") e altri ancora. Da oggi è sul web un nuovo sito delle tre scanzonate "sorelle", con foto, bio, video e tutto quello che riguarda il Puppini-World: clicca sulla copertina dell'album qui sotto per accedere direttamente!
 
FRANCESCO GRILLO alla Feltrinelli di Milano presenta "Highball"
20.11.2011

FRANCESCO GRILLO alla Feltrinelli di Milano presenta "Highball"

Francesco Grillo è una rivelazione. Intendiamoci: Grillo è un apprezzato interprete classico, con una considerevole carriera alla spalle. Ma siamo qui per parlarne come pianista-compositore, e sotto questo aspetto per molti si tratterà di una sorpresa. Questo album nasce per suggerimento di Stefano Bollani, suo amico qui ospite in tre straordinari duetti. Highball è di fatto, più che una semplice raccolta di composizioni più e meno recenti, il ritratto di un musicista di grande talento, di una personalità non comune. Cresciuto in una famiglia di tradizioni musicali, Grillo inizia lo studio del pianoforte all´età di otto anni (si diplomerà al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano) e già tre anni dopo si cimenta con i primi abbozzi di composizione. I suoi primi modelli sono i grandi romantici (Chopin, Liszt). A quindici anni scrive la sua prima vera e propria sonata: si rafforza in lui la padronanza del pianismo a cavallo del secolo e della prima metà del Novecento, quello dei grandi autori russi (Scriabin, Rachmaninov, Prokofiev) e della scuola francese (Ravel in primis). Al tempo stesso ascolta Bill Evans e i grandi pianisti di jazz, con una spiccata predilezione per Bud Powell. Questo per quanto attiene la biografia. Ora, la musica. Francesco Grillo è da considerarsi un erede del pianismo classico europeo: una tradizione cui guarda con grande coinvolgimento e rispetto, ma da una prospettiva contemporanea, dal punto di vista privilegiato di chi ha il vantaggio di vivere nel secolo "dopo", e può per questo allargare i propri orizzonti creativi partecipando a tradizioni musicali di provenienza diversa. La perfetta padronanza del linguaggio compositivo degli autori già citati, ai quali si può aggiungere il nome di Schumann, è evidente fin dalle prime note. Pure, Grillo è un artista del ventunesimo secolo e ha l´opportunità e la capacità di espandere la propria area creativa recuperando alla tradizione classica lo strumento cardine della prassi dell´"altra" grande eredità del Novecento musicale, il jazz: l´improvvisazione. Che, unita al groove inequivocabile che permea alcune delle pagine presenti nel disco, mostra una felice integrazione fra mondi all´apparenza lontani. Ne risulta una musica complessa, di grande lirismo, un frutto maturo e del tutto privo dei prestiti posticci e di certe citazioni imbarazzanti che hanno afflitto tanti, troppi infelici tentativi di "fusione" fra jazz e tradizione classica dell´ultimo mezzo secolo. Ancora: la musica di Francesco Grillo è eminentemente pianistica, vale a dire modellata sullo strumento, pensata per e attraverso il pianoforte. Anche in questo il nostro prosegue una tradizione ben radicata: si pensi a Chopin, a Rachmaninov, ma d´altro canto anche a Thelonious Monk e Bill Evans (il quale, anche per origine famigliare, partecipava del medesimo amore per la letteratura pianistica russa, dando luogo però ad esiti musicalmente diversissimi da Grillo). È forse questo aspetto della sua arte a rendere tanto sensazionale l´intesa perfetta, il mirabile gioco di specchi che si disvela nei tre episodi centrali del disco, in cui Grillo fronteggia un altro grande protagonista del pianoforte contemporaneo: Stefano Bollani.
 
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