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"Con il tempo ho imparato a sentirmi più libera di esprimermi..." leggi l'intervista a Diana Krall sul "Corriere della Sera"
29.09.2020

"Con il tempo ho imparato a sentirmi più libera di esprimermi..." leggi l'intervista a Diana Krall sul "Corriere della Sera"

«Il merito va ai miei fan e ne sono onorata. Con il tempo ho imparato a sentirmi più libera di esprimermi e mi godo meglio anche il successo.» Così dice Diana Krall nella bella intervista - raccolta da Barbara Visentin - apparsa sul numero del Corriere della Sera oggi in edicola (ed anche sulla versione on line). La grande pianista e cantante parla di "This Dream of You", l'album appena pubblicato su etichetta Verve, in cui ricrea grandi classici in compagnia di veri fuoriclasse…Leggi l'articolo, e ascolta subito "This Dream of You"
 
Esce "This Dream Of You", un regalo di Diana Krall
25.09.2020

Esce "This Dream Of You", un regalo di Diana Krall

Questo è un regalo di Diana Krall, la grande star più volte insignita di premi GRAMMY®, ed allo stesso tempo un omaggio al grande produttore e suo amico Tommy LiPuma, già artefice di molti album di grande successo di Diana, (inclusi All For You, The Look Of Love, Live In Paris e Quiet Now). Questi gioielli, registrati e mixato dal ‘mago’ Al Schmitt presso i Capitol Studios di Hollywood provengono infatti da sedute di incisione del 2016 e 2017 con formazioni varie (dal duo al quintetto): registrazioni inedite di grandi classici con Diana al meglio della forma e un cast in cui figurano (tra gli altri) John Clayton al contrabbasso, Anthony Wilson, Marc Ribot e Russell Malone alla chitarra, Jeff Hamilton alla batteria e perfino (nel brano di Bob Dylan che dà il nome all’album) lo zio Randall Krall alla fisarmonica. Completano il quadro alcuni arrangiamenti per archi curati da Alan Broadbent (che in “Don’t Smoke in Bed” si produce anche al pianoforte, accompagnando Diana).
 
Uno spettacolare saggio dedicato a Bill Frisell sul numero di settembre di 'Musica Jazz'
24.09.2020

Uno spettacolare saggio dedicato a Bill Frisell sul numero di settembre di 'Musica Jazz'

"Il nuovo lavoro di Bill Frisell, debutto discografico del trio con Thomas Morgan e Rudy Royston, rappresenta una tappa importante nella più che quarantennale carriera del musicista.". Questa l'apertura dello spettacolare saggio di otto pagine con lunga intervista (raccolta da Soukizy) ed articolata recensione dell'album "Valentine" sul nuovo numero di Musica Jazz. Ascolta "Valentine"!
 
Oggi è il grande giorno: esce finalmente "Palo Alto", la registrazione inedita di una sorprendente performance di Thelonious Monk...
18.09.2020

Oggi è il grande giorno: esce finalmente "Palo Alto", la registrazione inedita di una sorprendente performance di Thelonious Monk...

Nell’autunno del 1968, uno studente sedicenne di nome Danny Scher sognava di invitare il pianista e compositore Thelonious Monk e il suo stellare quartetto ad esibirsi presso la sua scuola superiore a Palo Alto, in California. Tra complicazioni, annullamenti, giravolte e inciampi organizzativi, che si sommavano alle tensioni razziali e politiche, il concerto alla fine ebbe luogo, e fu registrato dal custode della scuola. "Palo Alto" viene ora reso disponibile su supporto fisico (CD e vinile) su etichetta Impulse! e in versione digitale da Legacy Records, la divisione catalogica di Sony Music Entertainment. “Quella performance è una delle migliori registrazioni dal vivo di Thelonious che io abbia mai sentito” dice T.S. Monk, batterista figlio del maestro pianista-compositore e fondatore del Thelonious Monk Institute. “Non avevo neanche idea che mio padre si fosse esibito in una scuola, ma lui e il suo quartetto lo hanno fatto. Quando ho ascoltato il nastro a prima volta, già dalle prime note ho capito che mio padre quel giorno era in gran forma.” Nei vibranti 47 minuti di musica della registrazione è di scena il quartetto stabile con cui Monk era in tour (completato da Charlie Rouse al sax tenore, Larry Gales al contrabbasso e Ben Riley alla batteria): anche il repertorio ricalca quello usuale di quelle occasioni, in cui figurano alcune delle sue migliori composizioni. Il 1968 era un anno di tumulti negli Stati Uniti, segnato dalle uccisioni di Martin Luther King e Robert Kennedy, dalle rivelazioni di quanto veniva compiuto in Vietnam, con proteste e rivolte in tutto il Paese. Paolo Alto e la vicina East-Paolo Alto (abitata da una maggioranza nera) non facevano eccezione. Questo era lo scenario in cui si trovava ad operare il giovane studente delle superiori Danny Scher, un idealista appassionato di jazz con il pallino di diventare un organizzatore di concerti (cosa che realizzò anni più tardi, quando si conquistò una meritata fama lavorando anche al fianco del leggendario rock promoter Bill Graham). Dice Scher: “Ho sempre pensato che la musica fosse in grado di sospendere i problemi, o a costringere le divergenze (fossero di natura politica o sociale) a confrontarsi. Il 27 ottobre 1968 ci fu una tregua fra Palo Alto e East Palo Alto. E questo è quello che la musica è in grado di fare.” Nel 1968, Thelonious Monk era per molti versi all’apice della sua carriera – il suo quartetto era al meglio della forma, ed era noto al grande pubblico per avere conquistato (un paio d’anni prima) la copertina della rivista TIME. Tuttavia, la realtà dietro la superficie era ben altra: le sue finanze navigavano in cattive acque, e i problemi di salute andavano peggiorando. Quando ricevette una chiamata nel mezzo di un ingaggio di tre settimane al Jazz Workshop di San Francisco, diede ascolto alla voce di ragazzo all’altro capo del ricevitore. Forse rimase toccato dall’intraprendenza del giovane organizzatore. E così il 27 ottobre 1968, Thelonious Monk e il suo quartetto (con Charlie Rouse al sax tenore, Larry Gales al contrabbasso e Ben Riley alla batteria) discesero dall’auto di famiglia degli Scher, attraversando sotto una pioggia scrosciante il parcheggio gremito a attoniti abitanti di Palo Alto e East Palo Alto, per raggiungere l’auditorium della Palo Alto High School e travolgere tutti con uno set di 47 minuti muscolare e straordinario, pronto ad entrare nella storia. Nel repertorio troviamo la lirica “Ruby, My Dear” (tocca a Rouse esporre il tema, seguito da un abbagliante assolo del leader), la dinamica e trascinante “Well, You Needn’t” (ben 13 minuti, con assoli di tutti i membri del quartetto), la personalissima rilettura in piano solo dello standard di Jimmy McHugh “Don’t Blame Me” , una danzante, epica “Blue Monk” e una versione quasi spensierata e giocosa di “Epistropy”. Lo show si conclude con un abbozzo di un datato successo del 1925 di Rudy Vallee, “I Love You Sweetheart of All My Dreams”: anche qui piano solo (in cui Monk evoca lo “stride piano” di quegli anni), un bis concesso in fretta, salutato a una standing ovation: il quartetto doveva far ritorno a San Francisco entro la sera (il Jazz Workshop attendeva). Il concerto fu registrato dal custode della scuola, e la qualità del suono è notevole. Il nastro è rimasto per lunghi anni a casa di Scher. Ora è finalmente disponibile per gli appassionati. 
 
L'INEDITO JAZZ DELL'ANNO: THELONIOUS MONK "PALO ALTO", IN USCITA IN CD e LP SU ETICHETTA IMPULSE! IL 18 SETTEMBRE
04.09.2020

L'INEDITO JAZZ DELL'ANNO: THELONIOUS MONK "PALO ALTO", IN USCITA IN CD e LP SU ETICHETTA IMPULSE! IL 18 SETTEMBRE

Nell’autunno del 1968, uno studente sedicenne di nome Danny Scher sognava di invitare il pianista e compositore Thelonious Monk e il suo stellare quartetto ad esibirsi presso la sua scuola superiore a Palo Alto, in California. Tra complicazioni, annullamenti, giravolte e inciampi organizzativi, che si sommavano alle tensioni razziali e politiche, il concerto alla fine ebbe luogo, e fu registrato dal custode della scuola. Palo Alto verrà pubblicato il 18 settembre su formati fisici (CD e LP) su etichetta Impulse! e in formato digitale da Legacy Records, la divisione catalogica di Sony Music Entertainment. “Quella performance è una delle migliori registrazioni dal vivo di Thelonious che io abbia mai sentito” dice T.S. Monk, batterista figlio del maestro pianista-compositore e fondatore del Thelonious Monk Institute. “Non avevo neanche idea che mio padre si fosse esibito in una scuola, ma lui e il suo quartetto lo hanno fatto. Quando ho ascoltato il nastro a prima volta, già dalle prime note ho capito che mio padre quel giorno era in gran forma.” Nei vibranti 47 minuti di musica della registrazione è di scena il quartetto stabile con cui Monk era in tour (completato da Charlie Rouse al sax tenore, Larry Gales al contrabbasso e Ben Riley alla batteria): anche il repertorio ricalca quello usuale di quelle occasioni, in cui figurano alcune delle sue migliori composizioni. Il 1968 era un anno di tumulti negli Stati Uniti, segnato dalle uccisioni di Martin Luther King e Robert Kennedy, dalle rivelazioni di quanto veniva compiuto in Vietnam, con proteste e rivolte in tutto il Paese. Paolo Alto e la vicina East-Paolo Alto (abitata da una maggioranza nera) non facevano eccezione. Questo era lo scenario in cui si trovava ad operare il giovane studente delle superiori Danny Scher, un idealista appassionato di jazz con il pallino di diventare un organizzatore di concerti (cosa che realizzò anni più tardi, quando si conquistò una meritata fama lavorando anche al fianco del leggendario rock promoter Bill Graham). Dice Scher: “Ho sempre pensato che la musica fosse in grado di sospendere i problemi, o a costringere le divergenze (fossero di natura politica o sociale) a confrontarsi. Il 27 ottobre 1968 ci fu una tregua fra Palo Alto e East Palo Alto. E questo è quello che la musica è in grado di fare.” Nel 1968, Thelonious Monk era per molti versi all’apice della sua carriera – il suo quartetto era al meglio della forma, ed era noto al grande pubblico per avere conquistato (un paio d’anni prima) la copertina della rivista TIME. Tuttavia, la realtà dietro la superficie era ben altra: le sue finanze navigavano in cattive acque, e i problemi di salute andavano peggiorando. Quando ricevette una chiamata nel mezzo di un ingaggio di tre settimane al Jazz Workshop di San Francisco, diede ascolto alla voce di ragazzo all’altro capo del ricevitore. Forse rimase toccato dall’intraprendenza del giovane organizzatore. E così il 27 ottobre 1968, Thelonious Monk e il suo quartetto (con Charlie Rouse al sax tenore, Larry Gales al contrabbasso e Ben Riley alla batteria) discesero dall’auto di famiglia degli Scher, attraversando sotto una pioggia scrosciante il parcheggio gremito a attoniti abitanti di Palo Alto e East Palo Alto, per raggiungere l’auditorium della Palo Alto High School e travolgere tutti con uno set di 47 minuti muscolare e straordinario, pronto ad entrare nella storia.  Nel repertorio troviamo la lirica “Ruby, My Dear” (tocca a Rouse esporre il tema, seguito da un abbagliante assolo del leader), la dinamica e trascinante “Well, You Needn’t” (ben 13 minuti, con assoli di tutti i membri del quartetto), la personalissima rilettura in piano solo dello standard di Jimmy McHugh “Don’t Blame Me” , una danzante, epica “Blue Monk” e una versione quasi spensierata e giocosa di “Epistropy”. Lo show si conclude con un abbozzo di un datato successo del 1925 di Rudy Vallee, “I Love You Sweetheart of All My Dreams”: anche qui piano solo (in cui Monk evoca lo “stride piano” di quegli anni), un bis concesso in fretta, salutato a una standing ovation: il quartetto doveva far ritorno a San Francisco entro la sera (il Jazz Workshop attendeva).
 
Gregory Porter ospite di Radio Monte Carlo: guarda il video!
02.09.2020

Gregory Porter ospite di Radio Monte Carlo: guarda il video!

Gregory Porter ospite di Radio Monte Carlo: guarda il video e ascolta l'album! Nick The Nightfly dialoga (a distanza: un collegamento Milano-Bakersfield, CA) con il grande vocalist, in occasione dell'uscita del nuovo album "All Rise", appena pubblicato su etichetta Blue Note Records.
 
Le sorprese non finiscono mai... "Ella: The Lost Berlin Tapes": guarda il video!
25.08.2020

Le sorprese non finiscono mai... "Ella: The Lost Berlin Tapes": guarda il video!

L'incredibile accade: arriva "Ella: The Lost Belin Tapes", una fantastica registrazione inedita (e in stereo!) della grande Ella Fitzgerald al meglio della forma. Il concerto, registrato allo Sportpalast di Berlino il 25 marzo 1962, fa seguito a quello (entrato nella storia con il titolo "Mack The Knife: Ella in Berlin") tenutosi nella stessa città due anni prima. Ascolta 'Mack the Knife', e prenota "Ella: The Lost Belin Tapes", in uscita su etichetta Verve Records il 2 ottobre. Nella registrazione Ella canta accompagnata da un trio composto dal pianista Paul Smith, dal contrabbassista Wilfred Middlebrooks e da Stan Levey alla batteria.
 
Immanuel Wilkins: il debutto su Blue Note di un grande talento: ascolta un brano dall'album "Omega"!
05.08.2020

Immanuel Wilkins: il debutto su Blue Note di un grande talento: ascolta un brano dall'album "Omega"!

Il giovane altosassofonista Immanuel Wilkins è una delle migliori promesse del panorama contemporaneo. Già distintosi al fianco del vibrafonista Joel Ross nell’album “KingMaker”, Wilkins torna su Blue Note Records, questa volta nel ruolo di leader con l'album #Omega (in uscita i 21 agosto). E lo fa con assoluta autorevolezza: ascolta "Warriors" e prenota "Omega" > https://umi.lnk.to/ImmanuelWilkins_OmegaWE A soli 22 anni, nativo della Pennsylvania e diplomato alla prestigiosa Juilliard School, Wilkins ha incontrato anni fa Ambrose Akinmusire, che gli ha fatto da mentore, e Jason Moran, produttore di questo straordinario album d’esordio in cui lo affianca un magnifico trio: Michah Thomas al piano, Darryl Jones al contrabbasso e Kweku Sumbri alla batteria.Ascolta il brano 'Warriors', e prenota subito l'album "Omega"
 
Bill Frisell svela "Valentine", il brano che dà il titolo all'album Blue Note in uscita nei prossimi giorni
04.08.2020

Bill Frisell svela "Valentine", il brano che dà il titolo all'album Blue Note in uscita nei prossimi giorni

Bill Frisell svela #Valentine, la traccia (un blues in stile monkiano) che dà il titolo del suo album Blue Note Records di prossima uscita. L'interazione con il contrabbassista Thomas Morgan e il batterista Rudy Royston è tale da far gridare al capolavoro l'autorevole DownBeat Magazine, che conferisce una votazione pluristellare (ben cinque!) all'album. Citiamo il testo:“On Valentine, they consistently and strikingly play as one, voices intertwined, completing phrases as if sharing a single thought… Even though the selections on Valentine hail from a range of styles the performances represent jazz playing at its most sublime.” —DownBeat ★★★★★ (“Masterpiece”) Ascolta il brano, e prenota la tua copia di "Valentine"!
 
Gregory Porter, la stella che canta pensando a Marte
03.08.2020

Gregory Porter, la stella che canta pensando a Marte

Giovedì scorso Gregory Porter si è esibito (in collegamento da casa sua, in California) cantando "America the Beautiful", invitato dalla NASA  in occasione del lancio della missione marziana NASA's Perseverance Mars Rover. Guarda il video e ascolta il singolo di "America the Beautiful" sulla tua piattaforma preferita >
 
Bill Frisell svela il nuovo, originale video di "Keep Your Eyes Open"
20.07.2020

Bill Frisell svela il nuovo, originale video di "Keep Your Eyes Open"

L'acclamatissimo chitarrista Bill Frisell svela un nuovo, originale video (opera di Monica Jane Frisell, sua talentuosa figlia) di "Keep Your Eyes Open", brano che già appariva in un suo album di 23 anni fa, ora in una nuova versione in trio con Thomas Morgan al contrabbasso e Rudy Royston alla batteria dal nuovo album "Valentine" in uscita ad agosto su etichetta Blue Note Records. Guarda il video, e prenota la tua copia di "Valentine"
 
"Io e il mio team durante la quarantena cercavamo un modo per non restare fermi"... 'Il Corriere della Sera' intervista Melody Gardot
15.07.2020

"Io e il mio team durante la quarantena cercavamo un modo per non restare fermi"... 'Il Corriere della Sera' intervista Melody Gardot

Melody Gardot incanta con "From Paris with Love", il brano - arrangiato da grande Vince Mendoza - inciso durante il lockdown con un'orchestra virtuale. Un'iniziativa non solo simbolica... leggi l'intervista su 'Il Corriere della Sera', e guarda il video di "From Paris with Love"!
 
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