Dal 2007 a oggi, i Calibro 35 sono diventati una band importantissima, un vero punto di riferimento tra i compositori nel panorama musicale italiano.
IN PRINCIPIO FU UN POLIZIESCO
La band dei Calibro 35 è formata da Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta alla chitarra, Fabio Rondanini alla batteria e Luca Cavina al basso, con la supervisione di Tommaso Colliva produttore e sound designer del gruppo.
La band si è unita inizialmente con l’idea di reinterpretare in chiave postmoderna le colonne sonore dei film italiani poliziotteschi degli anni Settanta.
Da qui deriva il sound del disco d’esordio dei Calibro 35, pubblicato ne 2008 per Cinedelic Records. Il sound della band è un carnevale di progressioni funk-jazz, e acquista favore di pubblico nel 2009 quando uno dei loro brani “L’uomo dagli occhi di ghiaccio” è incluso nella tracklist dell’album “Il paese è reale” degli Afterhours.
DAL 2010 VERSO IL RICONOSCIMENTO DEL PUBBLICO
Nel febbraio del 2010 arriva il secondo disco, “Ritornano quelli di… Calibro 35” in cui i brani strumentali sono sempre più originali, accanto alle sempre riuscite cover. Dopo poco esce anche “Il Beat Vol. 1” che contiene due tracce, seguito a fine anno da “Rare”, un’ultima raccolta di inediti e colonne sonore realizzate nei primi anni di vita della band.
Tra progetti solisti e ritorni nella band, i successivi due anni per i Calibro 35 rappresentano un costante aumento della loro popolarità, e iniziano a ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore di pubblico e critica.
Nel 2012 nasce “Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale”: un nuovo tipo di musica per la band, non più solo cover ma anche qualche sconfinamento creativo unico.
CON “SAID” INIZIANO LE COLONNE SONORE ORIGINALI
Nel 2013 la band scrive la colonna di Said, per la regia di Joseph Lefevre, una pellicola pulp dove il loro sound trova veramente il modo di fiorire. La soundtrack include pezzi come “Ragazzo di Strada”, con la voce di Manuel Agnelli, o “Tensione”, con il violino di Rodrigo D’Erasmo, anche lui prestato dagli Afterhours, oppure ancora “Don Vito”, scritta e interpretata da Francesco Forni.
Da qui la loro strada di compositori di colonne sonore è completa: partecipano a “Gli angeli del male” di Michele Placido, “La banda del Brasiliano” di John Snellinberg, registrano “Convergere in Giabellino” per il film R.E.D. con Bruce Willis e John Malkovich.
Nel 2013 esce inoltre un altro album “Traditori di tutti”: composto da 12 tracce originali, ispirate all’omonimo romanzo giallo di Giorgio Scerbanenco, con sonorità dalle tinte noir.
A novembre 2015 pubblicano “S.P.A.C.E.”, nel quale la band sperimenta la scrittura di temi musicali che riprendono il filone dei vecchi film di fantascienza. I brani diventano anche il contenuto del loro primo disco live, del 2016, intitolato CLBR35 Live From S.P.A.C.E.
Dopo due anni, è il momento di festeggiare il decennale di attività dei Calibro 35 con l’album “Decade”: un lavoro più eterogeneo in cui il quintetto si conferma altra cosa rispetto alla gran parte dei compositori contemporanei.
NEL 2020… QUALCOSA DI COMPLETAMENTE DIVERSO
Improvvisamente i Calibro 35 presentano “Momentum”: pubblicato a gennaio 2020, è un album che sferza improvvisamente verso lo urban hip-hop. Il primo singolo “Stan Lee” e “Black Moon” vantano featuring di Detroit Illa J e della londinese Mercy Welbeck, aka Mia. C’è poco di tradizionale, in questo lavoro, ma fa parte del carattere poliedrico della band seguire semplicemente il flusso dell’ispirazione. A mettere un punto, almeno temporaneo, sull’avventura, arriva a giugno 2021 “Post Momentum”: sei tracce che fanno da appendice al lavoro precedente.
In onore del maestro Ennio Morricone, infine, nel 2022 si aggiunge alla discografia dei Calibro 35 “Scacco al Maestro”: dieci rivisitazioni dei pezzi più celebri del grande Morricone, reinterpretati con delicatezza, gusto e rispetto, da una delle band italiane più attive nell’ambito delle colonne sonore per il cinema.