Ama il prossimo tuo come te stesso - Manuel Agnelli
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BIOGRAFIA
Cantautore, musicista, produttore discografico, autore, è impossibile dare una definizione unica di Manuel Agnelli. È un artista profondamente legato a tutti i volti della musica che inizia a farsi notare nel 1985, quando fonda la più importante rock band italiana: gli Afterhours.


I PRIMI PROGETTI CON GLI AFTERHOURS 


Oltre a Manuel Agnelli, leader e voce del gruppo, gli Afterhours comprendono Roberto Era al basso, Rodrigo D’Erasmo al violino e tastiere, Xabier Iriondo alla chitarra, Fabio Rondanini alla batteria, e Stefano Pilia alle chitarre.
Esordiscono con il 45 giri “My Bit Boy” nel 1987, seguito nel 1988 dal mini LP “All the Good Children go to hell”. L’anno successivo, Manuel Agnelli fonda anche la sua etichetta chiamata Vox Pop: produce in pochissimo tempo una novantina di dischi di band del calibro dei Prozac+, Casino Royale, Sottotono, Ritmo Tribale, Africa Unite e Mau Mau.
È nel 1990 che esce l’album d’esordio degli Afterhours: “During Christine’s Sleep”, da cui emerge un talento rock indiscutibile riconosciuto anche dalla rivista americana Alternative Press, che lo dichiara disco del mese. È così che gli Afterhours arrivano a rappresentare l’Italia al New Music Seminar di New York.
Il terreno è fertile per il secondo album della band, il primo interamente in italiano. Si intitola “Germi”, del 1995, ed è il simbolo dell’identità degli Afterhours: melodia e rumore, sperimentazione pop e ironia. Solo due anni dopo esce anche “Hai paura del buio?” che incorona il gruppo come uno dei più significativi della scena indie rock italiana.


NON È PER SEMPRE E GLI ALTRI ALBUM


Gli Afterhours si trovano per la prima volta sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma nel 1998, dove torneranno altre 4 volte, mentre Manuel Agnelli continua a produrre grandi musicisti del calibro di Massimo Volume, La Crus, Cristina Donà e Scisma.
Nel 1999 esce quello che secondo la rivista Rolling Stones è uno dei 100 album italiani più belli di sempre. Si intitola “Non è per sempre”: ha un sound meno aggressivo, anche grazie all’arrivo degli archi di Dario Ciffo e Roberta Castoldi, che li porta a suonare live anche con i R.E.M..
Nel 2001 pubblicano “Siam tre piccoli porcellin”, una raccolta dei live che contiene l’inedito “La sinfonia dei topi”. Manuel Agnelli inventa e inaugura il Tora! Tora! Festival, un festival itinerante che raccoglie tra gli altri Marlene Kuntz, Subsonica, Massimo Volume, Cristina Donà e Modena City Ramblers. Si aggiudica il premio come “Evento live dell’anno” del MEI (Meeting delle etichette indipendenti).
Nello stesso anno, Agnelli vince anche l’Italian Music Awards come miglior produttore italiano, per aver lavorato a “Solo un grande sasso” dei Verdena.
Nel 2002 esce “Quello che non c’è” con un sound diverso, più evoluto. Il brano che dà il titolo all’album vince l’Italian Music Awards come miglior testo.
Si consolida la collaborazione con Greg Dulli che, nel 2005, produce l’album “Ballate per piccole iene”. Questo ultimo lavoro debutta al secondo posto della classifica dei brani più venduti in Italia, e tutte le date del live vanno sold out (più di 30 mila persone). La versione inglese, “Ballads for little Hyenas” viene distribuita in Europa, Canada e Stati Uniti. E gli Afterhours iniziano ad esibirsi anche in Europa e negli USA (tra cui il prestigioso South by south, di Austin, la Knitting Factory di New York e il Troubador di Los Angeles).
Tra il 2007 ed il 2008 gli Afterhours si ritirano in studio per la realizzazione de “I Milanesi Ammazzano il Sabato”, pubblicato poi su etichetta Universal Music nel 2008. Al progetto partecipano Greg Dulli, Stef Kamil Carlens (dEus, Zita Swoon), Brian Ritchie (Violent Femmes), Cesare Malfatti (La Crus, Amor Fou) e John Parish (P.J. Harvey). L’album li porta di nuovo negli Stati Uniti, e in Canada.
Nel 2009 salgono sul palco della 59° edizione del Festival di Sanremo con “Il paese è reale”, che vince il Premio della Critica Mia Martini assegnato dalla sala stampa.


GLI ANNI DIECI DEL 2000


Esce nel 2012 l’album “Padania” che si aggiudica la Targa Tenco come Miglior Album dell’anno e il PIMI (Premio italiano per la musica indipendente) come Miglior Gruppo. Nel 2014 esce l’edizione speciale di “Hai paura del buio?”, che ospita tra gli altri Edoardo Bennato, Eugenio Finardi, Robert Wyatt; Joan as Police Woman, Greg Dulli, Mark Lanegan, Nic Cester.
Due anni dopo debutta al primo posto dei dischi più venduti “Folfiri o folfox”, mentre Manuel Agnelli prende parte come giudice a X-Factor, ruolo che avrà anche nel 2017 e 2018.
Nel 2017 esce l’antologia “Foto di Pura Gioia (Antologia 1987-2017)”, 4 CD che raccontano i 30 anni di percorso degli Afterhours. Il disco è accompagnato da una nuova versione del brano “Bianca” che vede la partecipazione di Carmen Consoli.
Nel 2018, Manuel Agnelli è co-autore di “Ossigeno”, programma musicale di Rai Tre con artisti in studio che si raccontano come The Editors, Anna Calvi, Brunori Sas, Ghemon, Ivano Fossati, Jade Bird. Durante il programma Manuel suona con Ben Harper, Stewart Copeland, Adrian Belew, Joan as Police Woman, Baustelle, Salmo, Daniele Silvestri, Max Gazzè.
Il 10 Aprile 2018 la band celebra in un data unica i 30 anni di carriera con un concerto sold out al Mediolanum Forum di Assago. E pubblica l’anno dopo l’album live “Noi siamo gli Afterhours”, in doppio CD e DVD con il docufilm.


LA SVOLTA SOLISTA


Nel 2019 dopo essere tornato al Festival di Sanremo e a condurre “Ossigeno”, esce il vinile in tiratura limitata “An Evening with Manuel Agnelli”, che racconta l’omonimo tour nei teatri curata da Agnelli accompagnato da Rodrigo D’Erasmo. A ottobre torna come giudice a X-Factor.
A inizio 2021 esce il suo primo 45 giri da solistaLa profondità degli abissi”, realizzato per la colonna sonora di Diabolik, dei Manetti Bros, che vince un David di Donatello e un Nastro d’Argento come miglior canzone originale. Dopo l’uscita dei singoli “Proci” e “Signorina Mani avanti”, il 30 settembre 2022 pubblica il suo primo album solista “Ama il prossimo tuo come te stesso”.