09.10.2003
SCOPRI I MOLTEPLICI MONDI DI NEFFA
Confermato: Giovanni Pellino, in arte CantanteNeffa, è ufficialmente cantante. Ce lo aveva anticipato il suo precedente lavoro, ARRIVI E PARTENZE, con il quale Neffa aveva deciso di abdicare al ruolo di B-boy più promettente d’Italia (basterebbe da sola una hit come “Aspettando il Sole” e due album come “Neffa & i Messaggeri della Dopa” e “107 Elementi” per dimostrare che nella definizione non c’era molto di azzardato) per intraprendere una nuova strada, quella di musicista e, ancor più, di cantante.
“Arrivi e Partenze” parlava – musicalmente, s’intende – proprio di questo, e ne parlava bene: un singolo come “La mia Signorina” era stato un buon biglietto d’ingresso, ma anche canzoni come “Sano e Salvo”, “Alla Fermata”, “Mistiche Vibre” confermavano lo spessore musicale e canoro della nuova proposta di Neffa. Naturale quindi continuare su quella strada, corroborati dai consensi ricevuti ma anche attenti a spostare l’asticella della sfida qualche centimetro più in alto: «La scommessa di questo album sono le canzoni, o meglio, la mia capacità e volontà di partire dalla forma canzone e scrivere dei pezzi belli da cantare e capaci di emozionare come solo le grandi canzoni sanno fare. Sull’altro album c’era molto più materiale “di flusso”, legato cioè alla jam, all’improvvisazione di gruppo che spesso andava ad arricchire la trama delle canzoni. Qui, invece, ho lavorato rimanendo ancorato all’idea canzone, e ho soltanto cercato di scrivere le migliori che potevo».
Un procedimento semplice, in definitiva, che non a caso ha richiesto dei tempi molto lunghi di preparazione e altrettanto brevi in fase di realizzazione: «Dopo “Arrivi e Partenze” ho deciso che avrei lavorato più da musicista sulle canzoni, e per fare questo avevo bisogno di imparare a suonare uno strumento seriamente. Oltre al piano, che avevo iniziato a strimpellare durante la lavorazione del precedente album, mi sono buttato sulla chitarra, e nel giro di un po’ di tempo ero in grado di tirarci fuori il necessario per poter iniziare a scrivere. Nel frattempo ascoltavo i grandi autori di canzoni, da Brian Wilson dei Beach Boys ai Beatles, passando attraverso vecchie passioni come Marvin Gaye e Stevie Wonder». Nella composizione di queste canzoni, Neffa mescola bene le atmosfere rock-blues di un certo repertorio anni ’70 (tra gli ultimi Beatles e l’Eric Clapton dei Cream fino ai Led Zeppelin) con l’amore innato per il repertorio storico della black music: «Considero Sly and the Family Stone un classico almeno quanto Mozart, e credo che la perfetta canzone pop si annidi in qualche luogo nascosto tra Paul McCartney e lo Stevie Wonder di “Innervision”. A quanti dicono che la mia musica è retrò rispondo dicendo che al giorno d’oggi tutto è assemblaggio, e l’unica differenza tra me e gli altri è che io non mi do da fare minimamente per far sembrare il mio assemblaggio moderno, infilandoci, che so, una batteria elettronica o un “suonino” a caso. Per quanto mi riguarda, anzi, credo che un pezzo come “Prima di andare via” sia molto moderno proprio perché suona così».