25.09.2009
Lunga intervista di Cecilia Bartoli al Corriere della Sera
Il numero odierno del Corriere della Sera dedica un lungo servizio a Cecilia Bartoli e al suo nuovo lavoro discografico targato Decca, intitolato “Sacrificium” (con Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini). Dopo il successo di “Opera Proibita” (Decca, 2005) il più famoso mezzosoprano del mondo decide di svelare altri gioielli perduti della musica barocca, con un album composto per la maggior parte da prime registrazioni mondiali. “Sacrificium” racconta la storia dei cantanti castrati in tutta la sua complessità: bellezza, fascino, glamour, controversie e crudeltà. Queste arie appartengono al più virtuosistico repertorio mai scritto per voce, da brani di coloratura ad arie lente meravigliose, composte per mostrare la straordinaria tecnica del fiato della maggior parte dei castrati. L’album si focalizza in particolare sulla scuola Napoletana, che produsse delle vere e proprie superstar nel mondo dei castrati come Farinelli e Caffarelli.
Così la stessa Bartoli al Corriere: ”Il CD si chiama Sacrificium perché questo avvenne: generazioni di adolescenti - fino a quattromila all’anno - venivano castrati. La loro virilità sacrificata per la musica. Una tragedia spaventosa”.
Quindi il discorso si sposta verso il panorama dei teatri italiani, questi ultimi troppo spesso alle prese con problemi organizzativi, budget traballanti e programmi un po’ improvvisati. Nondimeno la Bartoli, che domina incontrastata le scene a Parigi, Londra, New York, Zurigo, rivela il suo desiderio di tornare ad esibirsi nel nostro paese, in particolare a Milano: ”Sarebbe bello cantare di nuovo alla Scala. Stiamo lavorando in questa direzione: un accordo definitivo non c’è ancora ma sono molto ottimista, potrebbe succedere presto”.
L’uscita ufficiale di ”Sacrificium” è prevista per il prossimo 2 ottobre.